29 ottobre 2008

PANINI PER HAMBURGER E HOT DOG

Credo di aver trovato la mia "Bibbia": è un libro che ho preso in biblioteca, si intitola "Pane - dalla baguette alla focaccia", di Linda Collister. Oltre a utilissimi suggerimenti per fare il pane in casa, è pieno di favolose ricette. Una è quella che vi scrivo oggi, i panini sono venuti benissimo, anche da mangiare così!

INGREDIENTI PER 18 PANINI:
650 g di farina bianca per pane; 1 cucchiaio di sale; 2 cucchiai di zucchero; 50 g di burro a cubetti; 15 g di lievito di birra fresco; 400 ml di latte tiepido; 1 uovo sbattuto. Per spennellare: 3 cucchiai di latte; una bella presa di sale.

Mescola la farina, il sale e lo zucchero in una grande ciotola; aggiungi il burro e amalgamalo con la punta delle dita, fino a che l'insieme si presenta a piccole briciole. Fai una fontana al centro. Sbriciola il lievito in una ciotola, quindi versa circa un quarto del latte per ottenere un liquido omogeneo. Versa nella fontana con il resto del latte e l'uovo; incorpora gradualmente la farina nel liquido, fino ad ottenere una pasta morbida, ma non appiccicosa: se risulta appiccicosa, aggiungi un po' di farina, 1 cucchiaio alla volta; se ci sono grumi, aggiungi ancora un po' di latte, 1 cucchiaio alla volta. Trasferisci la pasta su una superficie da lavoro infarinata e lavorala per 10 minuti, finché sarà morbida, omogenea e molto elastica. Rimetti la pasta nella ciotola (pulita e asciutta!), copri con la pellicola e lascia lievitare in un luogo tiepido, per circa 1 ora. Trasferisci l'impasto lievitato sul piano infarinato e schiaccia con le nocche per sgonfiarlo; dividi in 18 parti uguali. Per fare i panini da hamburger, modella la pasta in palline, quindi inarca la mano su ogni pallina, così che le punte delle tue dita ed il polso tocchino il piano di lavoro. Ruota delicatamente la mano in modo che l'impasto sottostante venga arrotondato e lisciato in una palla regolare. Appiattisci delicatamente. Per fare i panini da hot dog, modella ogni pezzo a forma di cilindro, quindi assottiglia delicatamente le estremità stringendo con le mani. Sistema i panini nelle teglie e lascia lievitare coperti per 45 minuti circa; nel frattempo, preriscalda il forno a 230°C. Scopri la pasta e spennella leggermente con il latte mescolato al sale; i panini per hamburger possono anche essere cosparsi con semi di sesamo. Cuoci per 5 minuti, poi abbassa il forno a 200°C e cuoci per altri 5/10 minuti, sino a che saranno dorati. Per mantenere morbida la crosta, lasciali raffreddare su una griglia metallica coperti con un canovaccio asciutto.

27 ottobre 2008

TORTA VARIEGATA

INGREDIENTI:
4 uova; 160 g di burro; 270 g di zucchero; 180 g di farina; 145 g di fecola di patate; 80 g di cacao amaro; 1/2 bicchiere di latte; 1 bustina di lievito per dolci; 1 pizzico di sale.
Ponete il burro a pezzetti nel robot da cucina e montatelo insieme a 230 g di zucchero: quando sarà soffice e spumoso, incorporatevi, uno alla volta, i tuorli d'uovo. Passate al setaccio i due tipi di farina, dopo averli mischiati con un pizzico di sale, quindi amalgamateli con leggerezza al composto di burro. Aggiungetevi poi il lievito, disciolto in un poco di latte tiepido e il latte rimanente e rimescolate bene. Infine amalgamate all'impasto anche gli albumi montati a neve soda. Ungete bene di burro una tortiera, infarinatela, poi suddividete in due parti l'impasto e unite, a una di esse, il cacao amaro setacciato e 40 g di zucchero, mescolando accuratamente. Versate allora, a cucchiaiate alternate, un po' del composto giallo e un po' di quello marrone dentro alla tortiera. Passate il recipiente in forno, preriscaldato a 180°C, e lasciate cuocere la torta per 45 minuti.

L'aspetto, come potete vedere, è notevole, ma vi assicuro che anche il sapore non era affatto male! Era da un po' che cercavo una ricetta per questa torta ai due colori, perché la faceva spesso mia nonna. Ed è impressionante come i ricordi che ho di mia nonna, che se ne è andata tre anni fa, a 92 anni, siano quasi sempre collegati al cibo. Certo, era una cuoca fantastica, e faceva un ragù che non sono mai riuscita ad eguagliare... il suo sapore mi tornava in mente ogni volta che sentivo la sigla del "Gazzettino padano", alla radio, visto che spesso ero là a mangiare, e mi faceva ascoltare la radio! Quando mangio le pesche sciroppate, mi ricordo sempre del piattino blu in cui me le serviva, e del fatto che ci permettesse di leccare il sughetto dal piattino, a patto di non farlo davanti a mio padre! L'oggetto che ho ereditato, e di cui sono più orgogliosa, è la sua macchinetta per fare la pasta all'uovo, che spero di non "tradire" mai. Mia nonna è per me così legata al gusto di amare attraverso il cibo, che l'unica cosa a cui pensavo durante il suo funerale era il ricordo di lei che montava (a mano, ovviamente!) la panna, e me la offriva con i biscotti del Mulino Bianco (le Pannocchie, per la precisione!).
Spero che prima o poi il ragù mi verrà buono come il tuo, nonna, intanto continuerò a provarci!

21 ottobre 2008

INTEGRAZIONE

Si parla molto oggi di integrazione, e proprio ieri sera vedevo un dibattito in TV, con un "povero" deputato leghista attorniato da maestre e professoresse inferocite, che gli davano contro per la proposta della Lega di creare delle classi ad hoc per i bambini immigrati che non parlano italiano. Mi sembrava però, anche se non sono riuscita a vedere tutto il dibattito, che mancasse un aspetto della questione, o per lo meno fosse stato trattato marginalmente: perché questi bimbi stranieri non vengono considerati come una straordinaria opportunità di conoscenza reciproca, e di apertura mentale per i nostri figli? Mi ricorderò sempre quando Cecilia, durante il primo anno di nido (non aveva ancora due anni!) tornò a casa e mi disse che Pape (un suo compagno musulmano) non poteva mangiare il prosciutto, perché era... "credente"!! Abbiamo riso un sacco su questa rivelazione, ma poi ci ho riflettuto su: io l'avevo dovuto studiare a scuola, che i musulmani non mangiavano il maiale, e senz'altro a due anni il fatto che potessero esserci "credenti" diversi da me non mi sfiorava nemmeno! Mi sembra insomma che l'opportunità che si apre davanti a questa generazione, al di là degli inevitabili problemi, sia grandiosa, e spero che non ce la faremo sfuggire! A presto

18 ottobre 2008

BISCOTTI ALLA CANNELLA E CIOCCOLATO

INGREDIENTI:
2 tuorli d'uovo; 1 fialetta di essenza di vaniglia; 150 g di burro ammorbidito; 100 g di zucchero a velo (o semolato!); 300 g di farina; 1/2 cucchiaino di lievito in polvere; un abbondante pizzico di sale; 1 1/2 cucchiaino di cannella in polvere; 80 g di cioccolato tritato grossolanamente (o in gocce).
In una ciotolina sbattete leggermente i tuorli, la vaniglia e 30 ml di acqua. Nel robot da cucina montate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema leggera e di colore pallido, a cui gradatamente incorporerete le uova sbattute. Unite la farina, il lievito, il sale e la cannella e spolverizzateli sulla crema al burro. Mescolate finché la farina si sarà quasi completamente amalgamata e aggiungete il cioccolato. Non lavorate troppo a lungo il composto e formate una palla che avvolgerete nella pellicola trasparente e lascerete in frigorifero per almeno 20 minuti. Preriscaldate il forno a 180°C. Stendete l'impasto in uno strato di circa 4 mm su una superficie leggermente infarinata; con un tagliabiscotti (io ho usato quello a fiore!) ricavate delle forme che trasferirete su una piastra da forno foderata di carta da forno. Infornate per 10-15 minuti finché non saranno leggermente dorati, quindi trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare.

Visto che volevo fare la prof. progressista, tanto per intenderci... preferisco Michelle Pfeiffer alla Trinciabue (Mathilda!), avevo preparato questi biscotti come premio per la gara di verbi che avevo fatto la scorsa lezione. Ma i miei alunni mi hanno fregato: su 22, causa sciopero, ne è venuto solo uno, per cui i biscotti me li sono riportati a casa, e me li sono mangiata io! Sono piaciuti tanto alle mie bimbe... quelli che ho avanzato!! Che madre degenere!

16 ottobre 2008

L'amico immaginario

Personalmente non mi ricordo di averlo mai avuto.... c'era talmente tanta gente che bazzicava in casa nostra, che forse non rimaneva spazio sufficiente per un amico immaginario. Cecilia invece ce l'ha, ma ovviamente è del tutto particolare. Innanzitutto, si chiama IPIPI (?), è una specie di folletto, ma arriva solo quando lei fa la cacca! Durante le sue interminabili "sedute", Ipipi appare e le fa compagnia. Certo non deve avere un grande olfatto, non so se mi spiego! Ma del resto, le mie figlie quando impestano il mondo, fortunatamente, hanno sempre voluto stare sole: sostengono che questo fatto favorisca la concentrazione necessaria. E facilmente immaginerete che non mi sono mai opposta a questa loro richiesta!

12 ottobre 2008

TORTA DI CAROTE

INGREDIENTI:
4 carote piccole; 3 uova; 130 g di zucchero; 100 g di farina; 50 g di fecola; 1 bustina di lievito; 100 g di burro; 60 g di mandorle in polvere; sale.
Sbucciate le carote, grattugiatele finemente e sistematele tra due fogli di carta da cucina. Montate i tuorli con lo zucchero e lavorateli per alcuni minuti. Fate sciogliere il burro a fuoco molto basso, unitelo alle uova e mescolate bene. Mescolate insieme la farina, la fecola e il lievito e uniteli progressivamente al composto, mescolando con la frusta. Aggiungete le carote, le mandorle e mescolate bene. Montate a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale, e uniteli al composto a poco a poco. Imburrate e infarinate uno stampo (diam. 24 cm), versate l'impasto e cuocete nel forno già caldo a 170° per 40/45 minuti.

Ho preparato questa torta ieri da portare a Simonetta, che ci aveva invitato sul lago per far provare alle bimbe l'emozione della raccolta delle olive. Io ero entusiasta, lo spirito "georgico" si era impossessato di me, ma poi Cecilia aveva paura dei ragni, e si è chiusa in casa a leggere un fumetto, Emma invece ha cercato di arrampicarsi sugli alberi, mangiare le olive, e tante altre esperienze ricche di "emozioni".... Alla sera abbiamo chiesto a Cecilia se si era divertita, e la sua sfingea risposta è stata: "Diciamo di sì.....!"

9 ottobre 2008

Errata corrige



Scusate, ma come qualcuno mi ha fatto notare, avevo scritto melanane invece che melanzane! grazie, ho subito provveduto a correggere! ne approfitto per farvi vedere come si erano conciate le mie figlie mentre io e la mia dolce metà preparavamo la ricetta di cui sopra.... stavano giocando con farina e acqua!!
La situazione è poi degenerata quando Emma ha cominciato a scrollarsi le mani in giro per la cucina. Come potrete facilmente intuire, questo gioco è stato ufficialmente dichiarato PROIBITO in casa nostra!

TORTA SALATA ALLE MELANZANE

INGREDIENTI:
3 melanzane medie; 3 uova; 2 hg di svizzero (o emmental); sale; origano; pomodori ciliegia; 1 confezione di pasta sfoglia.
Tagliate le melanzane a cubetti, salatele e friggetele in una padella con poco olio, cospargetele abbondantemente di origano e sale e lasciatele raffreddare. Accendete il forno a 180°. In una terrina sbattete le uova con il formaggio a dadini, aggiungete le melanzane e mettete il tutto in una tortiera foderata di pasta sfoglia. Inserite i pomodori tagliati a metà e cuocere a 180° per 30-35 minuti.

Questo è stato il piatto di spicco del mio brunch di lunedì.... tanto per tirarmela un po'! Un altro piatto era la spuma di wurstel, ma siccome l'ho finita solo oggi (avevo esagerato con le dosi!) non riesco proprio a darvi la ricetta, anche se merita decisamente! Il brunch è stato organizzato da me per Francesca, che doveva vendere i prodotti della Just a qualche amica. Non ha venduto moltissimo, purtroppo, ma del resto eravamo solo in tre!! Ma la cosa che mi ha dato da pensare è che questi piccoli fatti ti dicono che ormai sei cresciuta (o vecchia?!), perché i "party", che fossero Just, Tupperware o Stanhome li facevano mia mamma e le sue amiche.... e allora mi sembravano così vecchie!!! Come direbbe Giulia, ormai ho fatto il "salto della quaglia"! Comunque provate la ricetta, è semplice ma ha sempre successo!

1 ottobre 2008

LE MIE PRIGIONI

Oggi è stata decisamente una giornata impegnativa: ho fatto la mia prima lezione di lettere "dietro le sbarre". Una cosa è sicura: puoi vedere tutti i film che esistono sulla vita carceraria, ma finché non ci entri, non ti rendi conto! E forse, visto che io sapevo che dopo tre ore ne sarei uscita, non posso nemmeno io dire di essermi resa conto di cosa voglia effettivamente dire. Vi faccio la cronaca della giornata. Arrivo alle 14, mi faccio riconoscere, parcheggio la macchina, e una volta in portineria già mi vogliono mandare a casa, perché la direttrice del carcere non ha fatto in tempo a firmare il mio permesso! Ero quasi contenta, ma poi qualcuno ha parlato con qualcun altro... mi hanno fatto passare (14.30!) dopo avermi perquisito la borsa e avermi fatto depositare in macchina soldi e CELLULARE... tre ore senza, non vi dico l'angoscia, per me che lo porto anche in bagno!! Davanti alla prima porta, in attesa della guardia, già mi sentivo Michelle Pfeiffer in "Pensieri pericolosi", e invece mi sono subito trasformata in Mr. Bean, perché ho cercato di richiudere la porta (pesantissima!!) nonostante la guardia mi facesse dei cenni strani, che poi ho capito volevano dire... si chiude da sola!! Sono poi arrivati i miei 7 alunni, e abbiamo cominciato la lezione, che devo dire è stata piacevole e divertente, a parte quando, negli ultimi 5 minuti, li ho lasciati chiacchierare e mi sono sentita catapultata in "Un giorno in Pretura", perché hanno cominciato a parlare di evasioni, patteggiamento, avvocati, sospensione della pena, eccetera eccetera! Tutto sommato è stata una giornata fuori dal comune! Domani devo tornarci, vi terrò aggiornati!